Il Santuario

Chiesa della Madonna della Noce

La chiesa della Madonna della Noce si trova a San Polo di Tarano, in località “Pietro Maio”, non lontano dal centro abitato.

Il piccolo Santuario, molto caro al suo popolo, si raggiunge attraverso una stradina campestre che scende verso il basso e, nel punto in cui i fianchi delle colline che originano la valle s’incontrano e formano una sorta di culla, lo scorcio è incantevole.

Ci si trova in un luogo immerso in una quiete irreale, suggellata e scandita dallo scorrere del vicino torrente, circondato da una natura che pare in grado di parlare con intimità e fiducia al cuore delle persone.

Un sentiero di tigli, in fila, ben ordinati, ci conduce al suo sagrato di mentuccia, violette o margherite.

Chiesa presso Santo Polo dal 1505

Le povere mura della chiesa devono la loro origine ad una storia registrata negli Annali del Sacro Ordine dei Servi di Maria dell’anno 1505, nel capitolo “De Admiranda Imagine Beatae Mariae Virginis in Sabinensi agro” e negli atti manoscritti della Visita Corsini, volume Santo Polo, dell’11 Maggio 1779.

La storia racconta la miracolosa apparizione della Madonna nel 1505, su di un’alta e maestosa pianta di noce, ad una contadinella del luogo, Giovanna, figlia di Ludovico di Michele, per scuotere la popolazione di Santo Polo dal torpore spirituale e toccare i loro cuori induriti.

Ciò che aveva comandato la Madonna fu eseguito all’istante. I Santopolani, ravvedutisi e ormai liberati dall’interdetto, non solo perpetuarono l’uso di recarsi in processione penitenziale al luogo consacrato dalla presenza di Maria, ma vi edificarono la chiesetta e, più tardi, un convento, di cui si vedono ancora alcune rovine, che affidarono ai Servi di Maria.

Negli atti manoscritti della Visita del cardinale Corsini, avvenuta l’11 Maggio 1779, nel volume Santo Polo, a pagina 13, si trova scritto:“Vicino al fiume, nella valle volta ad occidente, fu costruita, circa nell’anno 1505, la chiesa della Beata Maria Vergine, a quasi mille passi di distanza dal paese, con il denaro degli abitanti. Si dice che in questo medesimo luogo e in questo stesso anno, la Beata Vergine Maria fu vista da Giovanna, donna di Santo Polo, seduta su un ramo di noce”.

L'interno della Chiesa

La chiesetta, a pianta rettangolare, è composta da un’unica navata lunga m12,60 e larga m 6,35. Sulle pareti laterali asimmetriche si aprono tre finestre disposte in modo parallelo tra di loro. I paramenti esterni sono in pietrame a faccia-vista, ad eccezione della facciata principale che si presenta con un intonaco di recente fattura.

La facciata è molto semplice. Al centro un archivolto in conci scolpiti contorna la porta d’ingresso; a sinistra si apre una finestrella ed in alto un rosone. Sulla copertura si erge un piccolo campanile. La campana che tuttora suona è stata fusa nel 1602 e, oltre la data, vi è incisa la figura di un frate dell’Ordine dei Servi di Maria.

L’elemento più significativo che caratterizza la facciata è il portale. Alto m 2.80 e largo m 2.20, è formato da diciassette blocchi di pietra: sedici bugne a diamante, otto per parte, separate da un riquadro centrale che presenta una sagoma sporgente scalpellata. Ogni rettangolo è diviso in quattro triangoli isosceli decorati con la tecnica del bassorilievo scultoreo.

Tra le sculture decifrabili troviamo motivi ed elementi del patrimonio iconografico pagano: il sole, l’arco con le frecce, la faretra, il pugnale, lo scorpione, le testine di toro e di leone, i fiori stilizzati, gli uccelli, i soldati…

Entrando nella piccola navata si respira un’aria molto raccolta. Quella stanzetta rappresenta un punto ideale per la meditazione.

Gli antichi affreschi della piccola navata che hanno resistito alle ferite del tempo e, a volte, dell’indifferenza ed affiorano sulle pareti imbiancate rivestono una grande importanza con immagini e soggetti molto efficaci sul piano emotivo, capaci di coinvolgere il visitatore e di accostarlo ai misteri spirituali.

Si vedano l’Annunciazione, la Crocifissione, il Noli me tangere, scena cristologica posteriore alla Passione, la Madonna con Bambino, professione visiva di fede del mistero centrale del cristianesimo, trasformata in una scena di tenero ed amoroso dialogo tra i due protagonisti. Non per ultimo le immagini dei santi e delle sante riconoscibili grazie agli attributi standardizzati dell’iconografia cristiana che alludono al martirio o ad elementi che riconducono ad episodi della vita.

Sulla bianca parete di fondo, dietro l’altare, campeggia un olio su tela. Vi è raffigurata la scena della sacra apparizione della Madonna della Noce. Il quadro che pone all’attenzione dell’osservatore due scene commoventi, racconta, con qualche alterazione, i fatti che nel Giugno del 1505 accaddero in questo luogo. Questo quadro, però, non è l’originario, ma una copia più tarda donata nel 1922 dalla signorina Ida Piacentini.

Il quadro originario della Madonna della Noce è custodito a Roma presso il Deposito del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia. Andrebbe fatta chiarezza in merito a diverse questioni che vanno dalla sua natura, alla sua storia e alla sua attuale collocazione.

Il dipinto votivo è, in realtà, una tempera su tavola centinata, datato ai primi decenni del 1500 (1520-1530 ca) ed attribuito ad un ignoto pittore laziale (scuola laziale del primo quarto del secolo XVI). Ha le dimensioni di cm 178 x 134 compresa la cornice. Vi è raffigurata, in modo fedele, la storia della sacra apparizione della Madonna della Noce.

In questi dipinti si spiega il motivo di tanta devozione mariana che caratterizza il popolo di Santo Polo. 

Testi presi dal libro “La Madonna della Noce. La sua Chiesa. Nella fede, nella storia e nell’arte” a cura di Gigliola Sciarrini.

 

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